Raffaela Naldi Rossano (Napoli, 1990) vive e lavora tra Napoli e Atene.
Attraverso l’attivazione di processi trasformativi, indaga nuove possibili relazioni e forme di intimità, cura e rivelazione – sia psicologiche che socio-economiche – tra spazi, corpi e oggetti.
Le sue installazioni, che integrano scultura, immagine in movimento, suono, esperienze di gruppo e poesia, sono concepite come spazi di transizione in cui i significati di storie nascoste, individuali o collettive, vengono ricreati e esposti. Attraverso esse, l’artista mira a perseguire una scomposizione dell’ambiente architettonico e un processo di trasformazione dello spazio e del paesaggio, in un’articolazione poetica del territorio.
Raffaela Naldi Rossano sta lavorando a un progetto di ricerca e a un film che ruotano attorno al mito della Sirena Partenope – mitologia fondante della città di Napoli – in connessione con luoghi oracolari in Grecia. Nel 2017 ha fondato a Napoli Residency 80121, estensione della sua pratica artistica e piattaforma sull’ospitalità radicale, in cui lentamente interviene sull’appartamento abbandonato della nonna, realizzando interventi site-specific e lavorando sul concetto di casa come opera d’arte definitiva. Lo spazio è attivato anche come studio aperto e piattaforma per sperimentazioni e pratiche interdisciplinari, per la creazione di collettività temporanee.
Raffaela Naldi Rossano ha esposto a livello internazionale dopo la laurea alla Goldsmiths, Londra, nel 2016. Il suo film WARP (2022), frutto della ricerca su Partenope, è stato esposto a Fantasmagoriana, LIAF22, Lofoten Biennal, a cura di Francesco Urbano Ragazzi e al Cinema Galleggiante di Venezia a cura di TBA21Academy e Barbara Casavecchia. Tra le mostre più recenti: Undomesticated Voices, doppia personale con Lara Damaso all’Istituto Svizzero di Milano (2022); How She Spins, mostra personale espansa a cura di Sonia D’Alto, Damien and the Love Guru, Bruxelles (2022); I Confess, mostra personale a cura di Chus Martinez, der TANK, Basilea (2019); Partenope, mostra personale, Aetopoulos, Atene (2019). È stata tra gli artisti partecipanti all’edizione del 2020 della Quadriennale D’Arte di Roma, curata da Sarah Cosulich e Stefano Collicelli Cagol. Tra le mostre collettive, si ricordano: Spettri, a cura di Kathryn Weir, Madre, Napoli (2022); Utopia Distopia: il mito del progresso partendo dal Sud, a cura di Kathryn Weir, Madre, Napoli (2021); There is no Time to Enjoy the Sun, Fondazione Morra Greco, Napoli (2021); Waves between Us, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarene (2020); Doing Deculturalization, Museion, Bolzano (2019); May the Bridges I Burn, Manifesta, Palermo (2018). Sue opere fanno parte della collezione pubblica del Museo Madre di Napoli e di collezioni private in Italia e all’estero.
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